
Secondo Natale dopo la perdita di mio figlio
Le vacanze dopo la perdita di un figlio sono sempre un momento impegnativo, ci attende un periodo ricco di incontri familiari a cui ci si aspetta che si abbia voglia di andare per poter stare insieme a godere il calore della famiglia. Dentro di te vorresti urlare e correre a riparo. Molto importante secondo me una profonda cura di sè.
Ricordo ancora lo stess per l’anno scorso, le aspettative di tutta la famiglia di stare insieme per poter passare un “allegro” e “felice” Natale. Non è stato semplice mantenere un equilibrio tra le varie dinamiche familiari, i miei genitori separati, la nonna del mio compagno anziana che non stava bene, un insieme di situazioni pre esistenti da anni e sempre uguali a cui doversi sottoporre per la “gioia” del Natale.
Il dolore è sempre vivo, anche se non ne sei sempre completamente consapevole.
Il mio dolore si presentava attraverso getti improvvisi di emotività. Non posso parlare per il resto della famiglia ma sicuramente si poteva respirare tensione nell’aria in alcuni momenti. Non credo fosse solo per le nostre dinamiche familiari. Abbiamo comunque cercato di essere all’altezza dello spirito natalizio e di goderci in ogni modo della reciproca compagnia mantenendo un’equilibrio.
Avere estrema cura di sé.
Dentro di me sapevo e sentivo che avere cura dei miei bisogni era la cosa giusta per me. Si cresce con le aspettative che, stare con la famiglia è la cosa giusta ed è quello che gli altri si aspettano da te, ma questo significa rimandare le mie necessità per il bene del gruppo. Ci si aspetta di essere definiti “egoisti” se si decide di non rispondere in maniera “tradizionale” ai tanti impegni delle feste.
Quello che so oggi è che il Natale è un periodo di stress e la domanda che mi devo fare è:
di cosa ho veramente bisogno? Cosa posso fare per assicurarmi di dare a me stessa quello di cui necessito?
Praticare un auto-cura non è semplice e neanche facile. Fare attenzione alle situazioni
in cui hai avvertito del disagio, disagio per la situazione che stavi e stavo vivendo, ad esempio, viverla con forte disagio, con nausea, mal di testa e una fossa allo stomaco. Sono sintomi da annotare e che ci ricordano a noi stessi che quelle non sono le situazioni di cui abbiamo bisogno in quel momento.
D’altro canto, dopo un anno sono più consapevole delle situazioni che mi rendono serena e rilassata e di come queste siano le situazioni più adatte per me e per la mia famiglia. La sofferenza è già la mia maratona giornaliera. Semplicemente non si ha la forza per fare degli extra emotivi necessari per partecipare ad un pranzo di Natale o a qualche cena dove ci si aspetta di avere condivisione e allegria. Trovo anche onesto e giusto non sottoporsi ulteriormente a questi eventi.
Perdona te stessa in anticipo per quello che sono le aspettative della tua famiglia o di quella del tuo compagno. Non è detto che ci sia la sensibilità di capire quello che stai vivendo. Alcune famiglie potrebbero capire quando darai una spiegazione sincera di quello che stai vivendo, saresti fortunata. Altre famiglie o situazioni possono richiedere di non scendere in spiegazioni dettagliate perché porterebbero soltanto ulteriore stress. Io cerco di evitarmi ulteriore affaticamento emotivo, a me stessa e quindi alla mia famiglia.
La via d’uscita.
Anche quest’anno ho cercato di pianificare in anticipo in modo da evitarmi dello stress in più e da poter pensare per me una strategia d’uscita, ma potrei scoprire anche che non sarà del tutto efficace. Probabilmente parteciperò a qualche pranzo o cena e mi renderò conto che ho superato le energie in anticipo e non sia ancora il tempo di andare. Voglio perdonare me stessa in anticipo se non sarò la risposta che chi sta intorno a me vorrebbe e deciderò di lasciare la scena.
Dovremmo evitare a noi stesse una sfida in più nel trovare una scusa.
Come mi auguro che sia il mio Natale in futuro…
La comprensione che il modo in cui voglio celebrale il Natale sia cambiata in modo profondo. Ad avere un incontro familiare più informale e spontaneo in cui le famiglie non si sentano di subire un torto se non sarà secondo le loro aspettative. Che poi le vacanze di Natale verranno spese come tutti hanno bisogno o come vorrebbero. Per noi magari sarà da qualche parte in una bella baita in montagna e vedere la neve scendere giù attraverso i vetri mentre stiamo al caldo davanti ad un camino.
Quest’anno sto pensando intensamente a come mi immagino il mio Natale da qui al prossimo anno, sarà un regalo a me stessa riuscire ad avere cura di me senza per questo sentirmi in colpa se non do le risposte che la società vorrebbe per le vacanze di Natale.