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La nostra bambina

novembre 8, 2020Rebecca

È passato del tempo dall’ultimo post. Una lunga parentesi di nove mesi che mi ha regalato la nostra bambina. Abbiamo superato un’altra gravidanza piena di stress e pensieri, piena di paure, durante un anno ancora più difficile per la situazione Covid-19 in tutto il mondo.

Ci siamo chiusi dentro noi stessi, dentro la nostra casa e abbiamo affrontato la gravidanza con tanta preoccupazione, come normale dopo la perdita del nostro secondo figlio. Non si può spiegare lo stato di assoluta impotenza che si prova nell’affrontare una nuova gravidanza.

La gioia e il dolore sono stati due compagni che viaggiano sullo stesso binario ed è stato molto difficile vivere l’uno o l’altro senza subirne l’influenza.

Abbiamo perso l’innocenza con Leon. Il pensare positivo, credere che possa andare tutto bene. Sulla gravidanza di Zoe c’è sempre stato l’alone opaco della nostra inquietudine. Mi dispiace per questo ma è il meglio che sono e siamo riusciti a fare. Non si cancella mai un’esperienza forte come la nostra.

Ed ecco il vero quesito – come posso riconoscere questa esperienza profondamente traumatica – la morte di mio figlio, e riuscire a giungere in un posto dove non sono completamente angosciata da tutti gli orribili “e se succede che…“, pensando per tutto il tempo ad ogni ecografia ” e adesso verrà fuori qualcosa?“. Forse non ci riuscirò mai di nuovo.

Ma oggi sono qua con lei.

La morte è entrata a far parte della nostra vita troppo presto, come una presenza di cui ci si può scordare, ma solo per un po. Sta là dietro la porta. Questo non significa non tornare alla vita, ma avere una visione molto diversa da quella di altri genitori che non hanno vissuto un lutto.
Fà parte della nostra storia, mi rendo conto che le persone spesso si trovano a disagio con tutto questo, ma è parte della nostra trama.

Mattia continua a dire che ha un fratello in cielo e adesso una sorella qua con noi, con lui in carne ed ossa, ma l’uno non esclude l’esistenza dell’altro.
C’è sempre un posto vuoto a tavola che sarebbe stato di nostro figlio e ci sono sempre i posti occupati qua con noi dei nostri figli.

Siamo una famiglia con un figlio arcobaleno e due qua con noi e questo non potrà mai cambiare. Essere di nuovo incinta dopo una perdita è quasi come essere paralizzati in una condizione dalla quale non si può scappare ed è stato molto stressante. Me ne rendo conto quasi più oggi che Zoe è arrivata tra noi di quando la stessi vivendo.

Si devono riaffrontare tanti demoni, ad ogni ecografia sapere se sta bene, ogni attesa del prossimo controllo e dentro di sè comunque un’inquietudine che non ti lascia mai.

Zoe sarà sempre il nostro terzo miracolo. Con lei devo affrontare un nuovo senso di maternità fatto anche di paure recondite e ansia. Ma vale ogni attimo di tutto questo.

Se incontri una mamma che dopo una perdita affronta una nuova gravidanza vacci piano, sta già affrontando molto. Magari puoi stare in silenzio ed abbracciarla.

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