Bretagna & Co 7 Case in 10 Giorni

aprile 11, 2018Rebecca

Quando abbiamo deciso di andare via per qualche giorno non avremmo mai immaginato che avremmo percorso più di 3850 km per il nord della Francia in auto!

Spinti da interessanti racconti bretoni di un nostro caro amico, decidiamo di staccare la spina e andare a visitare la Bretagna, regione della Francia settentrionale tutta da esplorare e fiera delle sue antiche tradizioni. Controlliamo subito il volo per Nantes con l’intenzione di spostarci poi a Ovest con auto a noleggio.
Non ci ispira per nulla. Volo caro, doppio scalo… e che cavolo!
Ma in macchina quanto dista? Breve check su Google Maps: 15 ore abbondanti. Azz il doppio che solitamente impieghiamo per andare a Zurigo. Un po too much. Ok però non sono infattibili (pensiamo, senza ancora dirlo).

– Sarebbe un bel viaggio… –
15 ore?! Con Matti dietro? Da pazzi
– Però abbiamo visto, spendiamo meno e poi avremmo la nostra macchina per girare anche più posti –
Questo sì… mmm… potremmo proprio fare un tour di tutto il nord a quel punto
(Due giri d’orologio per convincersi)
– Beh? –
Ci fermiamo però a mezza strada il primo giorno
– Ottima idea! –

Altro check immediato con l’ottimo ViaMichelin (ViaMichelin Itinerari) col quale valutiamo distanze, tappe e soprattutto costi pedaggio e carburante. Questo è davvero un ottimo strumento per simulare verosimilmente qualsiasi percorso in auto.

Molto bene ecco il piano di viaggio:
Firenze -> Vichy -> La Rochelle -> Le Bono -> Saint Malo -> Honfleur -> Reims -> Colmar -> Firenze

Gli alloggi prenotati tutti rigorosamente su AirBnB come sempre. Sono diversi anni che ormai viaggiamo affidandoci a AirBnB e ormai possiamo dire di essere contenti. Non tutti gli alloggi sono sempre quanto di meglio si possa sperare ma avendo figli e per lo più piccoli mette in moto anche un’altra serie di esigenze che così possiamo soddisfare, come l’avere un intero appartamento con cucina (pappe e cene a casa) e spazio per scorrazzare (si sa che i bambini ne hanno bisogno). In una stanza d’albergo potremmo impazzire dopo mezz’ora, figuriamoci passarci una serata. Quasi sempre comunque troviamo un’ampia scelta di appartamenti e anche un buon rapporto qualità/prezzo.

Dalla Bretagna all’ Alsazia passando dalla Normandia e Champagne e via agile il ritorno in Italia attraverso gli svizzeri.
Si parte.
(Sì ma prima mi fiondo in libreria a cercare la guida che sempre ci accompagna quando andiamo lontano da casa, che viaggio sarebbe senza Lonely Planet! La migliore guida per distacco proprio, qui vi offre qualche suggerimento online: lonelyplanetitalia)

Day 1 – Vichy

Sveglia alle 3 di notte. Alle 4 partiamo. Belli carichi, soprattutto Mattia eh! Anche per lui inizia una bella avventura e alla fine la partenza di notte (la famosa partenza intelligente) permette il fatto che “se tutto va bene” i bambini continuano a dormire.
Cammino regolare, zero intoppi o quasi, che ci porta a Vichy in 10 ore con un paio di pit stop. Siamo più o meno 100 km sopra Lione, nel cuore della Francia praticamente. Col tempo iniziamo subito bene. Sole completamente assente, pioggia debole ma imperterrita. Non ci facciamo deprimere nè dalla stanchezza nè tantomeno dal tempo e visto che l’host è in ritardo decidiamo subito di visitare la cittadina, saremmo tornati in relax a casa per cena e per andare a nanna presto.
Posto elegante, dal quale si percepisce un passato nobile e prospero. Luogo termale che dà il nome anche alla famosa casa cosmetica e frequentato da Napoleone Bonaparte durante il secondo impero. Intendiamoci, se non era di passaggio questo comune di 25000 abitanti, non l’avremmo mai incluso nel nostro trip. Un giro in giostra per Matti e una dolce pausa in un caffè. Le famose brasserie francesi da ora in poi non potranno mai mancare. La nostra prima è Le Morny.

Vichy

Day 2 – La Rochelle

Sette ore sode ed eccoci finalmente alla meta, intesa come l’inizio del nostro itinerario ufficiale. Siamo sulla costa atlantica centrale in una città di porto che abbiamo scoperto tra le più più importanti del Paese. Siamo partiti da qua perchè dopo un lungo viaggio volevamo subito incuriosire Matti con qualcosa che a lui piace tantissimo, l’acquario (Acquarium La Rochelle).

Acquario La Rochelle

Questo di La Rochelle obiettivamente è bellissimo. Si entra come se ci stessimo immergendo con un sottomarino per ritrovarci poi in una galleria sotto il fondale oceanico. L’atmosfera è magica e il rumore delle onde dell’Oceano sopra di noi è reale. Matti è spaventato dalle meduse, da quando guardando Nemo ha scoperto che danno la scossa non si vuole neppure avvicinare!
Riemersi in superficie visitiamo il porto le strade acciottolate di questa affascinante città bianca, chiamata così per le candide facciate dei suoi edifici. A cena mangiamo la nostra prima galletta bretone di farine ble noir (grano saraceno) in una carina creperia locale.

Creperia La Rochelle

La Rochelle

Il mattino seguente, prima di partire per territori bretoni, facciamo una visita alla vicina Ile de Re, luogo di villeggiatura estiva della gente locale e non solo, una delle località più incantevoli della costa occidentale francese.

Days 3-4 – Le Bono

Finalmente arriviamo in Bretagna. Quel desiderio di vederla che ha portato a organizzare questo bellissimo viaggio. Le Bono il luogo dove abbiamo prenotato l’alloggio, in posizione strategica nel golfo del Morbihan. Ma anche Vannes, Auray, Carnac e Quiberon, tutti splendidi posti suggeriti dalla magica Lonely che non ci siamo fatti sfuggire. Due giorni pieni di puro godimento naturistico e spirituale. Sì perchè in Bretagna ci siamo stati proprio bene e abbiamo intenzione pure di tornarci.
Città medievali, coste selvagge e itinerari poco battuti pervadono questa regione di un misticismo preistorico (Cit. Lonely Planet Francia Settentrionale e Centrale) che rende fiero il suo popolo e orgoglioso di celebrare la propria cultura. Un posto ancora immerso nella natura dove poter fare un sacco di attività acquatiche con i bambini e i ragazzi. Mattia ha adorato correre su e giù per le immense spiagge e la bassa marea lascai in superficie distese di tesori che uno si mette a raccogliere.

Vannes pur essendo una città che conserva il suo aspetto medievale è molto vivace, ricca di bar e ristoranti, strade acciottolate, piccole stradine tortuose, edifici che sembrano usciti da un quadro di Picasso. Ci fermiamo in un caffè del centro e ordiniamo due belle birre bretoni artigianali blondes, davvero molto buone. Le birre artigianali della zona sono molto corpose, di gradazione abbastanza elevata ma gustandole viene fuori tutto il sapore autentico della Bretagna.

Vannes Bretagne

Il giorno dopo raggiungiamo prima Carnac (sito dei famosi megaliti celtici) , dove Matti ha potuto correre liberamente sulla sua meravigliosa spiaggia e poi la piccola penisola di Quiberon, dove abbiamo ammirato la Côte Sauvage (costa selvaggia) e il suo minuscolo paesino.

Carnac Bretagne

Quiberon Bretagne

Di ritorno verso Le Bono, dopo essersi soffermati a respirare l’aria di Plouharnel e vedere le abilità surfistiche della gente del posto, dato che avevamo ancora un paio d’ore di tempo ci siamo fermati pure ad Auray e devo dire che è stata una bellissima scoperta poichè non era segnata sulla guida. Tramite una ripida discesa abbiamo raggiunto per caso la sua piccola baia e la passeggiata lungo l’insenatura è stata davvero magica. Senza dubbio uno dei posti più pittoreschi del Morbihan. Di cui consigliamo assolutamente una visita. Giu nella baia si puo passeggiare sotto gli alberi o gustare un caffe e una merenda nei numerevoli posti lungo la strada. 

Momcuddles Auray

Auray momcuddles

Days 5-6 – Saint Malo

Assorbiti lo spirito e il sapore del Morbihan ci spostiamo sulla parte nord della costa bretone. Saint Malo è un’affascinante città portuale caratterizzata da importanti maree, nuvole nere e ondate minacciose che si infrangono sui bastioni della cinta muraria. “Intra muros (la città fortificata di Saint Malo) è uno dei posti più visitati di tutta la Bretagna e infatti anche in questo periodo abbiamo trovato tantissima gente ad affollare il labirinto di viuzze che si incrociano all’interno delle mura. Essendo arrivati un po in ritardo tra l’altro non abbiamo trovato neanche un locale che ci potesse ospitare per pranzo, tutti pieni o già esausti dal troppo lavoro
(Ore 14)
– Scusi è possibile avere un tavolo per due adulti e un bambino? –
Mi dispiace non facciamo più sedere nessuno, (testuale) abbiamo lavorato troppo oggi
scopriamo così che dopo le 14 per loro è finita l’ora del pranzo e sono molto fiscali.
Ci fermiamo la fane con un paio di gallette divorate al volo mentre facciamo il giro dei bastioni sulla cinta muraria, ammirando l’Île du Grand Bé (raggiungibile a piedi a causa della bassa marea) e imprecando contro tutta la ristorazione locale. Purtroppo, dato che era il giorno di Pasqua, abbiamo trovato chiuso il più famoso negozio laboratorio di burro di tutta la Francia, il Bistro Autour du Beurre che propone i formaggi e i burri artigianali di Jean-Yves Bordier, il casaro famoso in tutto il mondo. Peccato perchè volevamo portarne qualcuno a casa… vabbè.

Saint Malo

Il giorno dopo decidiamo di non tornare dal maestro burraio e quindi ci spostiamo prima a Cancale per una finta scorpacciata di ostriche sul porto (finta perchè non essendone amanti possiamo dire di averle appena assaggiate). Pranziamo in un locale sulla costa che serve ottimi vini e birre artigianali. Anche in Francia hanno usanza di accompagnare il bere con tapas di prodotti locali, come ostriche (a Cancale vi è un vero e proprio allevamento) e chiaramente formaggi, accompagnati da burro salato e qualche altra delizia. Il locale si chiama Bar Le Galion Cancale. Poi ci spostiamo più sull’interno per visitare la città vecchia di Dinan. Qui troviamo l’ennesimo negozio La belle-iloise (qui il loro sito internet), produttore e distributore di pesce conservato di pregio con stabilimento produttivo a Quiberon, vicino a uno dei più grandi porti un tempo dediti alla pesca di sardine della Francia. Per chi è goloso di sardine questo è senza dubbio il Paradiso. Sardine in tutte le salse confezionate in scatolette colorate molto carine, zuppe pronte, tonno. Rompiamo gli indugi e acquistiamo una decina di queste invitanti sardine e beh, vi posso dire che sono eccezionali davvero.

Cancale Bretagne

Ostriche

Tornando verso la costa e visto che il tempo ci invoglia ad abbracciare ancora La Manica raggiungiamo Dinard. Le vedute di Saint Malo oltre l’oceano sono magnifiche. La costa frastagliata e il paesaggio aspro sono le particolarità che rendono la Bretagna ancor più naturale. 

Dinard

Days 7 – Honfleur

Lasciamo a malincuore la Bretagna, ma proseguiamo decisi verso la nostra prossima tappa, la Normandia.
Durante il tragitto ci fermiamo nei pressi di Mont Saint-Michel per vedere una delle immagini più emblematiche di tutta la Francia più da vicino (da un promontorio di Cancale lo avevamo già ben intravisto). Mont Saint-Michel è una piccola isola dominata da un’abbazia protetta da mura e bastioni, affacciati su una baia che raggiunge il maggiore dislivello tra alta e bassa marea di tutta Europa… (per saperne di più).

Mont Saint Michel

Proseguendo non potevamo non fermarci su una delle spiagge del D-Day, legate al più imponente sbarco militare della storia (su questo vale davvero saperne di più).
Noi ci siamo soffermati su Omaha Beach, tra Vierville-sur-Mer e Colleville-sur-Mer, dove furono combattuti gli scontri più volenti del D-Day, su questa striscia di sabbia che ancora oggi i veterani americani chiamano Bloody Omaha.

Omaha Beach

Ad Honfleur ci accoglie un simpaticissimo signore di origini italiane, suo nonno era sardo il che gli permette di poter comprendere la nostra lingua e perfino di parlarla in maniera tutto sommato dignitosa. Anche il suo appartamento ci lascia assolutamente soddisfatti, si vede quando uno spazio è curato con amore. 

Honfleur

Ricevuti i preziosi consigli sul da farsi, decidiamo di non seguirli e via. Da casa nostra si vede il maestoso ponte di Normandia, il più grande ponte strallato d’Europa che collega l’alta con la bassa Normandia.
Honfleur è una località portuale davvero incantevole, l’atmosfera è incontaminata e i colori delle imbarcazioni e degli edifici hanno richiamato nel tempo pittori di grande talento come Claude Monet.

Days 8-9 – Reims

Iniziamo ad essere inevitabilmente un po stanchi. Quale migliore inizio di ritorno a casa se non quello di scendere attraverso la regione delle bollicine per eccellenza, Champagne! La nostra penultima meta, Reims, nasce prima di tutto dalla nostra passione per il gusto di bere bene. Amici, qui non abbiamo bevuto bene, abbiamo bevuto divinamente.
Svolta la visita di rito alla Cattedrale più prestigiosa di Francia, la Cathedrale Notre-Dame de Reims, luogo in cui furono incoronati tutti i Re di Francia dal 816 al 1825 (bellissima davvero) ci dedichiamo all’aspetto più interessante della città, il panorama gastronomico. Insieme a Epernay, reims è il principale centro di produzione dello Champagne e fermarsi in uno dei suoi Bar a Vins più rinomati è un vero e proprio risveglio dei sensi. Come quello che abbiamo avuto noi nel locale del proprietario dell’appartamento che ci ospitava. Nicolas infatti gestisce anche Le Wine Bar by Le Vintage (qui la sua pagina Facebook) nel quale abbiamo avuto il piacere di essere ospitati con riguardo e di essere estasiati con vino e champagne.
Abbiamo goduto dei Biscuit Rose di Reims, dei macarons e delle deliziose religieuses (paste ripiene di crema) nella famosa pasticceria Waida, arredata con specchi, mosaici e marmi e acquistato formaggi tipici (puzzolenti ma irresistibili) a La Cave aux Fromages, una vera e propria boutique paradiso per gli amanti dei fromages provenienti da ogni angolo di Francia.

Reims

Day 10 – Colmar

La nostra ultima tappa di questa incredibile vacanza on the road è stata Colmar, capoluogo della regione vinicola alsaziona che sembra davvero uscito da una cartolina fiabesca. Le case a graticcio si affacciano su strade acciottolate e su canali attraversati da ponti, per questo si dice ricordi Venezia. All’ingresso della città c’è la riproduzione della Statua della Libertà (in scala molto più piccola ovviamente) in onore del suo autore Bartholdi, originario proprio di queste parti.
Lasciate le valige in camera di albergo (unico alloggio non prenotato tramite AirBnB), che sembrava più un tugurio spaziale che altro, ci siamo diretti subito al centro distante appena 5 minuti a piedi, anche perchè non aveva nessuna intenzione di riposarsi, tantomeno di dormire. Ormai anche lui era entrato nel mood da stakanovista.
Un giro per i negozi, per le strade addobbate e mascherate a festa per il festival dell’arte che si celebrava proprio in quei giorni e una meritata pausa in un bar all’aperto per sorseggiare un pinot gris e un gewurtztraminer per incantare i sensi e soprattutto il palato.
Avevamo anche la possibilità di fare un giro in barca per i canali al costo di 6€, a Mattia sarebbe davvero piaciuto ma abbiamo desistito per la lunga attesa.
Abbiamo cenato in un bar a vin davvero carino ricavato da una tipica casa alsaziana, gustando tapas di prodotti locali davverp squisite.

Colmar Alsazia

La mattina dopo siamo ripartiti per Firenze, otto ore di viaggio e poi di nuovo a casa. Abbiamo avuto un po di apprensione alla frontiera svizzera, avevamo la macchina costipata di vino, champagne, formaggi, pesce e con le leggi doganali della frontiera temevamo di non essere in regola. Nessun problema, nessuno ci ha calcolato minimamente. Ci siamo pure fermati a Lugano al centro commerciale a prendere bratwurst e gipfeli, mica potevamo lasciare la Svizzera senza portare a casa questi due capisaldi della gastronomia locale!
Per la cronaca, Mattia ha dormito come un sasso da Lugano a Firenze, voleva essere bello carico per riabbracciare i suoi giochi e rivivere i suoi spazi dopo aver passato 10 giorni in 7 case diverse!

Comments (3)

  • B1R1

    aprile 15, 2018 at 9:01 am

    Bravissima e bellissimo… ❤❤❤

  • Angelo

    aprile 15, 2018 at 1:22 pm

    Bellissimo viaggio, raccontato divinamente, B/A

  • Axel

    maggio 20, 2018 at 2:52 pm

    Super voyage en terre celte, bravi!

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