
Capture Your Grief (Cattura il Tuo Dolore)
Leon ci ha lasciati in pochi minuti. Lo shock. Il buio.
L’incredulità, ancora viva di quello che la vita in pochi attimi ci ha portato via.
Ci ha lasciati tra le nostre braccia. UN’esperienza che nessun genitore dovrebbe vivere.
Essere ancora qua senza di lui è molto difficile. Trovare un senso al proseguire della propria vita. Un dolore così grande non passa mai… la solitudine di un’esperienza che però sapevo non solo mia.
Poi il consiglio di un’amica che è a conoscenza di un percorso curativo da poter intraprendere. Trovo così il Blog di Carly Marie (che potete ritrovare qui) e intraprendo il viaggio. Scopro una comunità di mamme che provano la stessa pena. Famiglie che sopravvivono allo stesso dolore.
Vengo a conoscenza del fatto che ottobre è il mese della memoria che riguarda la perdita di queste piccole anime in tutto il mondo e il 15 ottobre è il giorno della commemorazione per i bambini mai nati o che se ne sono andati troppo presto.
La sera del 15 ottobre alle 19:00 si può accendere una candela per partecipare all’onda di luce che ci sarà nelle case di tutto il mondo.
Scovo un mondo fatto di luce nonostante il grande dolore di queste famiglie. Quello che propone Marye nel suo Blog è un percorso meditativo. Un piccolo compito da poter fare ogni giorno, nella totale libertà di espressione di ognuno. Una celebrazione della perdita che può essere illuminata dalla luce. Una luce di consapevolezza. Ogni giorno trovo un momento in cui dedico il tempo solo a questo, come una preghiera per noi due, una meditazione per noi. Stare connessi con il dolore è secondo me una delle cose più difficili dopo la perdita. Rallentare dalla routine quotidiana e ascoltarsi con dolcezza e amore.
Nonostante la vita ci ha tolto tutto, allo stesso tempo Leon ci ha donato una totale nuova consapevolezza della vita. In tre mesi in cui è stato con noi e i sette mesi comprensivi dalla diagnosi di cardiopatia congenita gravissima; ci ha regalato una coscienza del tempo diversa. Imparare l’essere presente ogni giorno e solo giorno per giorno, essere qua adesso senza continuamente pensare al futuro.
Essere presenti. La vita non è scontata, va celebrata. Un bambino come lui è un dono. Ci ha scelti per essere accompagnato nella sua breve permanenza sulla Terra e per questo voglio essergli grata. Grata di avermi dato la possibilità di essere la sua mamma; di aver lottato con lui per vedere la luce del Sole e il verde degli alberi. Averlo potuto stringere tra le nostre braccia. Oggi lo voglio cercare nelle mille sfaccettature della vita, nel tramonto la sera mentre torno a casa, nelle risate con suo fratello e nel vento mentre faccio una passeggiata.
Fare questo percorso significa celebrarlo ogni giorno. Dare un senso al dolore.
Consiglio a chi di voi voglia intraprendere questo viaggio, di condividere solo quello che vi va e basta, quello che vi fa stare bene con voi stessi. Ascoltate se realizzare questo percorso vi procura sensazioni piacevoli o meno. Se non vi fa stare bene smettete di farlo.
Per me è un momento di raccoglimento dalla frenesia della routine quotidiana. Un momento tutto mio e allo stesso tempo di apertura alla vita. Un rituale. Una nuova vita possibile.