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La nostra storia per una degna sepoltura

maggio 31, 2018Rebecca

Quando ho perso mio figlio non avrei mai immaginato di dover intraprendere oltre alle tante difficoltà la mia personale battaglia per avere la sepoltura che desideravo.
I giorni post morte scorrono veloci, tutte le pratiche burocratiche vanno fatte in maniera rapida e non si può essere pronti a sotterrare un figlio.
Quando Leon se n’è andato abbiamo scelto di cremarlo, che la sua anima potesse adesso lasciare il corpo e andarsene lassù tra le stelle.
Ho chiesto se potevo sotterrare Leon e a suo tempo (in realtà nove mesi fa), mi dissero di no e che l’unica soluzione per lui era di essere messo in un loculo a muro. Questa idea non mi piaceva, un bambino per cui il corpo è stata la sua prigione non avevo voglia di metterlo in un muro; per me era come imprigionarlo e adesso lo voglio pensare libero. Così mi sentivo e per questo l’unica possibilità che mi rimaneva era di portarlo a casa con noi.

Al forno crematorio però spinta dalla mia curiosità, ho chiesto cosa fossero delle urne molto belle secondo me, appoggiate su un tavolo. La risposta è stata: “urne biodegradabili”.

Questa cosa delle urne mi è rimasta in testa. Alcuni mesi dopo affrontando con la psicoterapeuta il giusto modo di gestire il lutto per Mattia è tornato fuori il fatto che Leon fosse là, a casa, in mezzo alle nostre cose sulla scrivania.
Come una cosa in sospeso e mancasse un luogo dove andare noi e suo fratello a commemorarlo. Qua di seguito un bellissimo articolo letto qualche giorno fa sul giusto bisogno di una tomba.

Così qualche mese dopo siamo tornati in comune e chiedendo se i nostri desideri si potessero esaudire abbiamo scoperto che le leggi lo prevedono, ma non sono mai state messe in atto, questo perché nessuno prima di noi aveva fatto domanda.
Succede molte volte che alcune leggi non vengano applicate se non dopo le specifica richiesta di un cittadino. Questo però ha riaperto un capitolo molto duro e delicato, pieno di sofferenza per noi, che dovrebbe finalmente vedere la conclusione di una prima parte questa settimana, a ben 9 mesi di distanza dalla sua morte.

Leon avrà il cambio di urna, avrà la sua sepoltura e finalmente la sua piccola lapide a forma di cuore scelta da noi nei giorni passati.
Da norma di legge Art. 125 ci deve essere il senso comunitario della morte:
1. Affinché non sia perduto il senso comunitario della morte, nel caso di
consegna dell’urna cineraria al soggetto affidatario e nel caso di dispersione delle
ceneri, per volontà del defunto, è realizzata nel cimitero apposita targa, individuale
o collettiva, che riporta i dati anagrafici del defunto.
2. Devono essere consentite forme rituali di commemorazione anche al
momento della dispersione delle ceneri.
Qui tutto il file: Norme per regolazione Polizia Mortuaria.

Questa è stata una nostra personale battaglia ma è giusto che altre famiglie possano sapere che hanno la possibilità di scegliere la cremazione e poi la dispersione delle ceneri in terra, nel cimitero che desiderano.
Leon manca ogni giorno e lo farà per tutta la durata della nostra vita. Ma avremo un luogo dove poterlo piangere, andare a trovare. Mattia potrà finalmente avere un posto dove portare i doni a suo fratello e poterlo ricordare e salutare con noi. Sarà sempre amore solo in una forma diversa.
La tua mamma.

Comments (2)

  • Chiara

    giugno 2, 2018 at 8:52 pm

    Non ci sono parole per esprimere questo dolore…da mamma più che mai ho nel cuore te e Leon.. un’anima pura che ti proteggerà sempre e non ti lascerà mai… ti penso e ti abbraccio intensamente….

    1. Rebecca

      giugno 3, 2018 at 6:02 am

      Grazie

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