
Lunedì mattina iniziamo con yoga
Ritagliare del tempo per se stessi e per il proprio benessere non è facile dopo la perdita di un figlio. Trovare l’entusiasmo di fare qualcosa, qualsiasi cosa dopo una perdita così grande non è assolutamente scontato.
Stamattina dopo aver visto Mattia uscire con suo padre per andare a scuola, ho deciso di dedicare quell’ora sacra, durante la quale godo del silenzio della casa, per fare colazione con calma e gustare questo tempo per me.
Poi ho deciso di andare a yoga. Lo yoga è una disciplina che costringe a mettersi in ascolto con se stessi, con il proprio corpo e con la propria mente.
Prima che rimanessi incinta di Mattia, il mio primogenito, praticavo sport sei giorni su sette, mi riconciliava con me stessa. Era uno spazio mio nel frullio della giornata. È una cosa che mi manca molto e penso che il movimento per il corpo sia qualcosa che lo completa e lo rigenera. Così stamattina mi sono preparata e sono uscita per andare a yoga.
Sul tappetino, mentre facevo nuovamente gli esercizi, mi sono resa conto di come il corpo si possa adagiare e dimenticare di tante parti di se che invece, facendo movimento, si devono di nuovo ascoltare. Nello yoga la respirazione è fondamentale, si entra in uno stato di ascolto di se stessi molto profondo. Così il respiro lo inviavo alle parti che facevano male, al dolore che ho dentro che non è solo mentale ma anche fisico. Incredibile come ogni parte di noi sia connessa alle altre e quanta tensione ho accumulato in questi mesi.
Ci vorrà una vita intera per abituarsi a convivere con l’esperienza della perdita e la nuova consapevolezza della vita che tutto questo mi ha portato. Lo yoga è una buona pratica di meditazione e raggiungimento di una nuova energia positiva per il nostro corpo. Praticando lo yoga vengono a galla i blocchi fisici su cui lavorare e piano piano arrivare ad un nuovo equilibrio. Questo dolore enorme che porterò per sempre con me può essere anche fonte di nuova forza. Così iniziare la settimana con una lezione di yoga per me può essere una buona pratica per stare in ascolto di me stessa. Penso che possa essere un buon esercizio per chiunque abbia avuto una tragedia come la mia. Trovare del tempo per sè oggi, che possa davvero essere vissuto come un grande dono. Si pensa di non potercela fare dopo certe esperienze… eppure sono qua e ogni giorno posso onorare mio figlio con la consapevolezza che mi ha donato. Stare nel presente, prendermi cura di quella parte di lui che sarà sempre parte di me. Respirare profondamente e buona giornata!