
Passare attraverso gli anni della perdita non rende mai un figlio “sostituibile”
In questi giorni guardavo mio figlio crescere e scontrarsi inevitabilmente come me, con la nascita dei fratellini o sorelline dei suoi amici.
L’altro giorno mio figlio ha detto ad una sua amica “anche io avevo un fratellino, ma io non ce l’ho più, è in cielo”.
Sono passati più di due anni da quando Leon ci ha lasciati a settembre del 2017 e continua ad essere parte della nostra vita. Dall’esterno spesso sento la pressione del fatto che dovremmo scordare il fatto che Leon sia esistito, perché effettivamente non c’è più. Vorrei ricordare che il fatto che lui non sia presente fisicamente non significa che non sia presente nella nostra vita.
La sofferenza c’è, cambia, ci ha cambiati e cambierà ancora ma credo che ometterla sia una cosa sbagliata, almeno per noi è così e trovo che si abbia il diritto di vivere il lutto come si desidera. Leggo tanti articoli nel web di mamme che soffrono del fatto che i loro bimbi arcobaleno non vengano più nominati. Continuerò a nominare Leon perché sarò sempre la mamma di entrambi.
Sono mamma di due figli e questo non me lo può togliere nessuno.
Non soffoco quello che provo e non soffoco mio figlio dall’esprimere le sue emozioni. Ha la libertà di parlare di suo fratello anche se non è qua con lui. La verità è che tutta la situazione fa schifo. Non si può fare nulla per cambiarla.
C’è una tendenza di chi cerca di alleviare la situazione di dire cose come “siete giovani avrai tutto il tempo di avere un altro figlio”. Frasi come questa sono controproducenti e tristi da dire ad una mamma che ha perso un figlio, non si ha mai voglia di intraprendere conversazioni su figli futuri. Un figlio che non c’è più non sarà mai sostituibile da uno nuovo.
Ogni figlio è unico.
Amerò sempre interamente i miei figli. Entrambi. Sono la donna e la mamma che sono oggi perché ho fatto le esperienze che ho fatto. Non smetterò mai di parlare di mio figlio anche se non è accanto a me.