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“Sì capitano, mio capitano!”

maggio 16, 2018Rebecca

Mattia oggi quando gli ho detto che era l’ora di andare a fare il bagno: “Sì capitano!” mi ha risposto. Mi ha fatto venire in mente Oh capitano, mio capitano! come un’associazione metaforica che il nostro cervello compie quando alle volte vive e sente alcune cose.

Mi ha fatto ridere e pensare al film L’attimo fuggente. Film del 1989 che ha come protagonista Robin Williams. Non so perché ma mi è venuto in mente; credo perché Robin William nel film diventa la guida dei ragazzi che lo interpretano e lo diventa perché riesce ad appassionarli e a farsi voler bene. Mi sono sentita una mamma alla guida di una barca, vascello o quello che si voglia alle prese con ogni tipo di strategia per farlo stare a galla e soprattutto guidarlo, perché è questo che fanno le mamme.

capitano

Oh capitano, mio capitano come la mamma a capo della famiglia, che con amore e dedizione si prende cura di tutta la casa. Ognuna a modo suo e ognuna nel migliore dei modi che conosce. Timoniera di una barca che ogni giorno prende una corrente diversa perché è così la vita con i nostri figli. Un fiume che scorre e cambia in base all’umore, alla stanchezza, alla fame, alla noia, alla gioia… insomma stare al timone non è per niente facile ma sicuramente un’incredibile avventura piena di amore.

Rendete straordinaria la vostra vita” dice Robin Williams ai ragazzi della sua classe e quale mamma non lo desidera per suoi figli, che come il nostro professore cerca di appassionarli alla vita. Abbiate il coraggio di andare contro corrente, di far valere le vostre opinioni e di non vergognarvi quando sarete diversi. Perché le diversità sono una ricchezza, perché essere felici non è scontato. Le vostre mamme vi accompagneranno quando lo chiederete e fino a quando non sarete abbastanza grandi per camminare da soli.
Inoltre ci sarà sempre una scialuppa che si chiama CASA.

Perchè l’ultima scena del film ci emoziona così tanto? perché tutti avvertiamo d’aver bisogno di un maestro, di una guida. Costantemente, ovunque, a ogni età. Desideriamo, magari senza esserne neanche sempre consapevoli, una guida che ci indichi il cammino, senza spingerci, ma solo con dolce incoraggiamento.
Quale mamma non è la guida più amorevole per i suoi figli, una guida che deve trovare la sua forza nel sostegno silenzioso ma presente, quell’appoggio che c’è e non ha bisogno di mille parole. Un sostegno costruttivo, non soffocante e non invasivo ma duraturo.
Perché una delle forze più grandi del mondo è comunque sempre l’amore in ogni sua espressione.

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