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Sono solo una “mamma”???

giugno 14, 2018Rebecca

Oggi, mentre ero al telefono con una mamma che ho conosciuto durante la nostra esperienza d’ospedalizzazione di Leon, mi sentivo grata di poter avere questa conversazione con lei.
La vita è piena di difficoltà e qualcuno viene davvero messo alla prova più di altri. Molti di noi vivono la sfida di essere genitore. Di essere qua oggi e di cercare di fare il meglio possibile.

Non è una gara a chi fà meglio, oggi spesso sembra quello l’obiettivo tra i genitori. Credo che non ci sia mai una cosa migliore in assoluto per nessuno di noi. Si cerca di mantenere sempre un buon equilibrio e si fà del nostro meglio per dare una buona educazione ai nostri figli.

So di essere imperfetta, domani mi potrei ritrovare a piangere in bagno perché ho urlato a mio figlio, solo perché magari sono stanca e non ho tutta la pazienza che dovrei. Pensare che solo ieri sera invece pensavo che “brava mamma” che sono. La maternità ci fa uscire tante sfaccettature di noi, accettiamole. Accettiamo di presentarci al bar con la faccia da panda per le occhiaie e i vestiti sporcati da nostro figlio.
Accettiamo di non essere perfette e quanto meno invincibili.

Perdoniamoci, questo è l’unico modo per sopravvivere davvero a tutte le pressioni inflitte dalla società di oggi. Diamo meno giudizi alla persona che ci sta accanto. Ognuno vive il suo dramma personale. Non si è mai solo mamme, si crede che se una donna sta a casa e guarda i propri figli non stia lavorando davvero. In realtà quando si diventa madri, diventiamo un tipo differente di supereroe. Del tipo invisibile al mondo esterno, ma è il tutto per l’universo proprio dentro le nostre case.

Ci saranno persone là fuori che stanno prendendo dottorati, facendo esperienze lavorative all’estero. Ci sono individui che staranno facendo viaggi e mille cose fighe ogni giorno. Io ci sta che stamattina non abbia neanche indossato dei “veri” pantaloni. Sono riuscita a sentire una mia amica dopo tre mesi, solo perché tutte e due siamo state ingoiate dalla vita e già questo è stato il nostro gesto eroico. Trovare una mezz’ora per noi a telefono.

Ho intenzione di dirmi che le persone oneste e gentili, come quella che sto cercando di crescere che è mio figlio, sono comunque più importanti nella società di quelle giudicanti.
Voglio ricordare a me stessa che la mia identità non dipende dalla visione che ha qualcun altro di me. Dipende solo dal mio punto di vista. Voglio svegliarmi ricordandomi che ogni mattina sono il supereroe del mio piccolo mondo.

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