
Un’anno all’estero con tutta la famiglia. L’inizio di un’avventura.
Dopo molti mesi nei quali la pandemia ci ha tenuti chiusi prima nelle nostre case, poi nelle nostre regioni e poi dentro i nostri confini.
Dopo aver vissuto una quarantena di quasi 2 mesi… dato che ci siamo ammalati uno dopo l’altro, a gennaio abbiamo iniziato a parlare quasi scherzando della possibilità di trasferirci all’estero.
Una coppia di nostri cari amici hanno un fratello e parenti sparsi nelle isole della Spagna. Io essendo mezza Svizzera non avrei mai pensato di trasferirmi al mare, ma piano piano invece, complice un’inverno difficile come per molti di noi, ho iniziato a prendere con il mio compagno seriamente in considerazione un paese dove molti raccontavano delle persone solari, dei ritmi più lenti e poi c’è il mare! I miei figli lo adorano!
Credo ci siano momenti nella vita che hanno bisogno di un cambiamento radicale. Non sempre si trova il coraggio di intraprenderlo, quasi mai le situazioni sono quelle giuste per poterlo fare davvero. Sono anni che sarei voluta andare via e non l’ho mia fatto, una volta per un motivo e una volta per un altro. Mai avrei creduto di farlo con i figli. Eppure molto si muove con loro e per loro.
Indubbiamente ci siamo trovati entrambi come coppia ad avere necessità di qualcosa di nuovo, qualcosa che ci potesse far staccare completamente da una routine obsoleta nelle quale ci trovavamo.
Alla fine come una frase sentita tante volte “se vuoi puoi…” beh si, credo che sta molto a noi. Tutto sta a noi nella nostra vita. Siamo paralizzati dalle scelte radicali, dal lasciare un lavoro anche se non ci piace perché ci dà sicurezza economica, paralizzati da lasciare le famiglie, gli amici, le certezze, ammesso che lo siano. La certezza siamo noi e quello che siamo e quello che possiamo fare con quello che siamo.
Abbiamo intrapreso questo viaggio nel cambiamento. Non privo di ostacoli e stress. Affittare la nostra casa per un anno, traslocando all’estero. Sto ancora imparando ogni giorno cose nuove su come muovermi in questa nuova avventura. Una casa dove si vive da dieci anni è incredibilmente piena di ogni cosa. Ora capisco la frase che mi disse qualcuno “dovremmo traslocare ogni due anni”, ci aiuterebbe a liberarci delle cose superflue che ci circondano ogni giorno. Quindi i primi mesi ho dedicato il mio tempo a svuotare la casa, prima dai vestiti che ho cercato di vendere per lo più su Vinted, un modo per rendere la moda sostenibile. Ma magari più avanti dedicherò un’intero articolo alla mia passione per l’usato.
Poi abbiamo iniziato a pensare come poter portare le cose che ci servono con noi. Mio compagno ha pensato di comprare addirittura una macchina più grande, poi abbiamo pensato ad un carrello da attaccare come rimorchio alla macchina. Ma il tempo passava e ogni decisione aveva diversi risvolti che non sarebbero andati bene. Sicuramente non bene per noi. Ci sono molteplici modi di fare le cose, sicuramente come mi ha detto una mia cara amica viaggiatrice: in realtà dovremmo partire dal concetto che “non ti serve niente”. Difficile oggi far proprio un concetto come questo, che sembra facile a dirsi ma non lo è. C’è un oggetto adatto e studiato per ogni cosa e pensare di non portarsi dietro tutto quello che rende confortevole casa nostra è stato complicato.
Però quando parti con una macchina utilitaria, due figli e i nostri 2 gattoni beh, improvvisamente si riduce moltissimo lo spazio. Cosi abbiamo comprato un sacco da mettere sopra il tetto della macchina e abbiamo ottimizzato al meglio lo spazio all’interno. Alla fine è vero, di veramente necessario serve poco. Una valigia a testa, per i bambini ne ho fatta una più grande per entrambi.
Mia sorella ci spedirà alcune scatole per quando saremo nella nostra casa definitiva (definitiva per sei mesi) e stop; siamo partiti.
Partiti verso un’avventura solo immaginata nelle nostre teste ma diventata reale. Ci aspetta il sud della Spagna! Vi abbraccio, a presto…